É un servizio finalizzato alla valutazione e alla diagnosi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), ossia la dislessia, la disgrafia o la disortografia e la discalculia, così come indicato dalla Legge 170/2010 e dalle successive disposizioni regionali in materia. Viene attivato un percorso diagnostico che prevede valutazione degli aspetti cognitivi e delle competenze in ambito di lettura, scrittura, abilità numeriche e di calcolo.
Disturbi specifici dell’apprendimento DSA
Con il termine Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) ci si riferisce ad un gruppo eterogeneo di disturbi che si manifestano con significative difficoltà nell’acquisizione e uso di abilità di comprensione del linguaggio orale, aspersione linguistica, lettura, scrittura, ragionamento, matematica. Questi disordini sono intrinseci all’individuo, presumibilmente legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e possono esser presenti lungo l’intero arco di vita, possono inoltre verificarsi in concomitanza con altri fattori di disabilità o con influenze estrinseche (culturali, d’istruzione...). In tale categoria rientrano i disturbi delle abilità scolastiche, in particolare disturbi quali: la dislessia, la disortografia, la disgrafia, e la discalculia, così come stabilito dalla Consesus Conference del 2007 che ha coinvolto le maggiori associazioni scientifiche e professionali degli operatori coinvolti in queste problematiche.
La dislessia è un disturbo di origine costituzionale che si manifesta, in persone dotate di adeguata intelligenza e in assenza di patologie o deficit sensoriali, come difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nelle decifrazione dei segni linguistici ovvero nella correttezza e nella rapidità di lettura. Spesso non viene riconosciuta o viene diagnosticata con grandissimo ritardo, ne consegue che il bambino colpito da questo disturbo venga poi considerato dai genitori e dal corpo insegnante come svogliato, disattento, pigro o addirittura poco intelligente, provocando così il fiorire di una serie di problemi di carattere psicologico quali perdita di autostima, affievolimento della motivazione ad apprendere, ansia, depressione. Spesso la carriera scolastica di questi bambini è costellata di insuccessi, abbandoni precoci comportando così conseguenze sociali e professionali a volte molto pesanti. In Italia, come nel Veneto, la dislessia evolutiva colpisce circa il 4% dei bambini, costituendo così un fenomeno di non poca rilevanza.
La disgrafia e la disortografia in particolare, consistono in manifestazioni quali lo scambio e l’inversione delle lettere, la lentezza, l’errata discrezionalità della scrittura, l’inesattezza legatura dei segni e delle parole, l’errato uso dello spazio del foglio, il disordine della scrittura.
La discalculia consiste, invece, nella debolezza degli automatismi del calcolo e del processamento dei numeri.
La dislessia, la disgrafia, la discalculia possono sussistere separatamente ma spesso si accompagnano.
L’evoluzione di tali patologie è influenzata dalla gravità del DSA e dalla tempestività e adeguatezza degli interventi, dal livello cognitivo e meta cognitivo dall’ampiezza delle compromissioni neuropsicologiche, dalla associazione di difficoltà delle tre aree (lettura, scrittura e calcolo), dalla presenza di comorbidità psichiatrica e dal tipo di compliance ambientale.)